Per la lavorazione a maglia, si possono usare diversi tipi di filato:
- quelli derivati da fibre vegetali: lino, cotone, canapa, juta, agave, cocco, bambù ecc.;
- quelli derivati da fibre animali: lana, seta, alpaca, cammello, angora (che è un tipo di coniglio), bue muschiato (quivut), bisonte;
- quelli artificiali, derivati da materiali naturali vegetali o naturali come la il Rayon o Viscosa, la fibra di latte, la soya, alcuni tipi di alga o le bucce di banana (ancora scarsamente disponibili sul mercato italiano);
- quelli derivati da fibre sintetiche: poliammide, poliestere, nylon, acrili
Per lavorare con i ferri tradizionali senza affaticarsi, è necessario sedersi su una sedia con schienale rigido e senza braccioli, se invece si preferisce usare i ferri circolari, al loro maneggevolezza rende possibile lavorare praticamente in qualsiasi posizione, compreso a letto; è anche bene lavorare in un luogo ben illuminato e fare ogni tanto una pausa, badando però a non lasciare il ferro a metà per evitare che, alla ripresa, le maglie risultino irregolari.
Utile è avere a portata di mano un block notes sul quale riportare gli aumenti, le diminuzioni e le lavorazioni fatte, in modo tale da sapere sempre in quale punto è stato interrotto il lavoro.
Non meno importante è misurare spesso il capo appoggiandolo sempre su un piano, senza tirarlo né in orizzontale né in verticale. Per misurare è consigliabile, quando possibile, usare una riga rigida anziché un nastro da sarta.
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